"Prima di vestirti, guarda sempre il cielo" 04/05/2022 • Distanza 85.18 km • Tempo 3:51:39 • Dislivello 853 metri Avevo talmente tante belle idee che quasi non ci ho dormito la notte e oggi di tutto quello che avevo in testa, nelle gambe ci ho messo solamente un pigro e svogliato Alpino. Colpa mia che credo alle previsioni del tempo sapendo benissimo che poi, il tempo fa ciò che vuole. Ieri sera avevo dato un’occhiata al Meto.it che segnalava per oggi “coperto” fino alle 14:00 temperature in calo e vento assente, le ho prese per buone visto che per la pioggia leggera delle 17:00 ci aveva azzeccato con una certa precisione. Ecco, “AZZECCATO” è la parola giusta, prevedere il tempo in certe stagioni è un po’ tirare d indovinare e il risultato è stata una splendida giornata di sole, temperature in rialzo e vento debole da NO. Ma ci ho creduto e date la mie condizioni precarie, soffro un pochino il freddo, ho pensato di vestirmi con abbigliamento primaverile, con manica lunga smanicato, scalda collo, giubbino anti vento e calzoncini a tre quarti. Esco e dopo poche pedalate, le poche nuvole in cielo, svaniscono lasciando il passo ad un bel sole. La temperatura si alza immediatamente di diversi gradi, dopo aver litigato con la carreggiata distrutta della SP185, sul cavalcavia di Predosa sono costretto a fermarmi e a togliere di dosso tutto quello che posso, risolvendo solo in parte il disagio. Alpino la prima meta del giorno, le altre non le svelo perché oltre che presuntuoso potrei passare per stupido. Ci arrivo passando da Lerma percorrendo la Caraffa, una strada che non faccio quasi mai, poi Casaleggio Boiro, Mornese e via su per la bella e una volta nemmeno dura salita della SP165 detta delle Capanne di Marcarolo, ma che tutti i ciclisti conoscono come l’Alpino. Oggi invece è pesante la salita dell’Alpino, li sento difficili questi 4600 metri al 7% medio con qualche punta al 9%, soffro anche un po’ il caldo ma pian piano salgo da seduto tranne i tratti duri dove a volte mi alzo sui pedali. La bici, vecchio telaio Colnago EPS rimodernato con i componenti della HBM scampati all’incidente, scricchiola, e fa un sacco di altri fastidiosi rumori. Salgo guardandomi attorno, il panorama dell’Alpino è sempre affascinante, salgo cercando con gli occhi le due statue che dicono che la salita è finita e finalmente eccole, butto l’anti vento addosso e inizio la discesa. Uno sguardo alla strada del guado, mi sfiora l’idea di scendere a destra e poi fare le Capanne di Marcarolo ma il buon senso predomina e svoltato per Voltaggio proseguo verso casa con la solita leggera brezza contraria a rompere le scatole. È presto per allungare, troppi pochi chilometri fatti e poca strada fatta in salita. Verrà il tempo, forse, non so. Quello che è certo è che le previsioni del tempo, lasciano il tempo che trovano e non vanno ascoltate. SEMPREINSELLA