“e proprio non la trovi più…” Giro a ritroso sulla falsariga di quello fatto venerdì, cercando di rimanere quasi sempre sulle strade secondarie, temperatura ideale, Basso Monferrato sempre affascinante, tempo a disposizione quasi illimitato, un grande Panchina, un po’ di vento e un inconveniente che ha contribuito a rallentare la già lenta corsa di oggi, ma ne è uscito un bel giro interessante con qualche strada nuova o che forse, data l’età e un po’ di Alzheimer, probabilmente avevo scordato. Un po’ più lungo e un po’ più alto del precedente giro, un passo alla volta, ci sono stati anni che ad Aprile giravo già sopra ai 200 km almeno un paio di volte a settimana, ma ora mi accontento dei giretti che faccio. Bel giro dicevo, dopo lo strappo di Gamalero e l’ascesa a Mombaruzzo, la strada Costa da Castelnuovo B.bo è arrivata inaspettata con i suoi 400 metri al 14,4 %, unico strappo ruvido del giro, poi tutto è scorso tranquillo. Sempre bello il passaggio da Montebro, seguito -dopo la breve pianura di Felizzano-, da Margara, Nani, Franchini, discesa ad Altavilla e Vignale Monferrato attaccato dalla strada del cimitero, niente nale. Camagna e la sua Big Bench “San Roc”, Rossa e Verde, la numero 119, ora che hanno inghiaiato la strada, per arrivarci con una BDC c’è da tribolare e fare anche qualche passo a piedi. La bella salita a Conzano, col vento che comincia a soffiare e mi lascio andare nella successiva discesa,l’asfalto ruvido e un’auto che spinge per passare ma che ad ogni curva perde terreno. Arrivo in fondo e do strada sul breve piano prima della salita per Lu e mi accorgo che il Garmin non è proprio stabile e sobbalza ad ogni buca, guardo meglio e scopro che dalla fascia che cinge il supporto Garmin al manubrio, si sta sfilando il perno. Mi fermo, controllo, cerco nella sacca alla sella una chiave a brugola, svito la vite di fissaggio, sbadatamente non la rimuovo dalla sede e mentre cerco di inserire il perno, ecco che la vite cade nell’erba del fosso. Fine dei giochi, metto il Garmin in tasca e risalgo in bici. Non ne faccio un dramma, quando nel giugno 2021, ho avuto l’incidente con la Panda, si era rotto l’innesto a baionetta del supporto e dato che non lo forniscono separatamente avevo dovuto acquistare tutto il supporto, ma ho conservato quello vecchio, ed ho una vite di scorta. Riparto seguendo il giro a memoria e senza il Garmin sul manubrio -dico la verità- mi sento più solo del solito. Il vento si è alzato più forte ed insistente da ENE, nel tratto tra Lu e San Salvatore ce l’ho quasi dritto in faccia, poi svolto a Sud e la situazione migliora un poco, ancora fatica sulla strada Cerca ma niente di impossibile. Alessandria, la Stortigliona, il Molinetto, Mandrino e il vento un po’ è a favore e un po’ no, a Frugarolo lo prendo in poppa e filo verso casa senza problemi. Ora sto cercando il vecchio supporto del Garmin, sempre l’Alzheimer di prima, mi impedisce di ricordare dove l’ho messo, ma prima o poi salterà fuori, ne sono sicuro. SEMPREINSELLA.