“Con Piero e Sergio” È iniziato tutto per caso domenica scorsa, quando ad Alessandria, al raduno degli Alpini, avevo incontrato Piero. Premetto che da qualche tempo, causa il mio inselvatichire dovuto alla’età che inesorabilmente avanza, amo uscire in bici da solo, farmi i miei giri, col mio passo da lumaca in procinto di andare in letargo, e non disturbare nessuno. Succede, come dicevo prima che incontro Piero e mi anticipa che in settimana, verrà in zona Sergio, per un giro in Monferrato, non sa ancora bene dove. Lascio da parte l’orsaggine che mi porto sempre appresso e dico che mi farebbe piacere parteciparvi e soprattutto fare la conoscenza di Sergio. Un paio di giorni dopo, affare fatto, so ora, luogo, e più o meno il percorso. Questa mattina, con una nebbia che potrebbe fare invidia a quella di novembre, parto verso le otto per raggiungere Acqui Terme, appuntamento al parcheggio dei bagni e si parte per un giro ideato da Piero, a cavallo della Bormida di Spigno. EX SS334 del Sassello è la partenza, la seguiamo fino a Melazzo, poi si attraversa l’Erro sul suo classico e restaurato ponte di ferro, si sale a Castelletto d’Erro, e siamo sullo spartiacque tra il fiume Bormida ed il torrente Erro. Abbiamo davanti una strada fantastica, bella di fondo, panoramica, difficile e leggera a seconda del tratto che percorriamo. I Muri del Turpino corti, ma maligni per le gambe poco allenate, i calanchi, gli spazi aperti a panorami meravigliosi, appena offuscati dalla mancanza del sole. Pareto e si scende verso Spigno Monferrato, al bivio per Monbaldone inizia la salita verso il Bric Puschera, circa 8 km al 6-7% medio, poi è Roccaverano, il regno del formaggio di Capra. Il più è fatto, e anche se le idee di Piero all’inizio del giro erano molto più bellicose, si decide all’unanimità di porre fine alle salite e rientrare verso Acqui Terme non per la classica SP56, ma passando per la torre di Vengore, Santa Libera e infine il bellissimo paese di Monastero Bormida. Pausa caffè per Piero e Sergio, per me che sono astemio da caffè, il solito gelato ma senza l’accompagnamento della birra. Bistagno, altra sosta per presentare il Professor Casellati a mio figlio - Piero già lo conosceva - e poi via verso Acqui Terme per un percorso alternativo alla Ex SS30 sconosciuto a Piero. Li lascio ai Bagni di Acqui, questi miei due meravigliosi amici, e proseguo verso casa. A parte la soddisfazione del giro in Alto Monferrato appena compiuto, la cosa rara e meravigliosa che mi riempie di gioia, è il vento da Sud Sud Ovest che mi spinge verso casa, non capita spesso, e questa euforia che viene a qualsiasi ciclista quando ha il vento in poppa, mi fa pensare di allungare questo giro quel tanto che basta per arrivare a 150 km. E a Rivalta Bormida, salgo per Diavoleto e Ricciotti e mi porto in alto sullo spartiacque tra Orba e Bormida, dove il vento soffia più forte e si fila via, quasi senza pedalare. Gaggina, Mantovana, Castelferro e mi fermo da Sara, compagna mancata per questo giro bellissimo, voglio portarle i saluti Piero, ma non è a casa. Un’occhiata al contachilometri e cerco un allungo per Predosa, che porterà il mio giro ai 150 km. Sono quasi a Predosa quando un’auto mi supera, è Sara, che mi ha incrociato e poi rincorso, racconto del bel giro ideato da Piero, un peccato che non ci fosse anche lei. Riparto, il vento mi porta a casa, doccia, birretta, vorrei anche mangiare qualcosa ma c’è da fare la spesa e volo in Alessandria. Una telefonata a Piero per sapere se è rientrato, è un uomo senza tempo, poliedrico, che oggi, nonostante l’incidente sugli sci, ha portato a termine il giro che ha ideato. Il migliore augurio che posso fare a me stesso è che, tra dieci anni, spero di poter fare il giro che lui ha fatto oggi. SEMPREINSELLA! P.S: Un grazie a Sergio per non aver spinto troppo sulle pedivelle tenendomi a ruota almeno nei primi km del giro.