“Mi sentivo un po’ nudo!.” 17/10/2023 • Distanza 59.79 km • Tempo 2:23:36 • Dislivello 324 metri Due parole su un’impresa ciclistica, l’Everestig Italy sul segmento della “Cronoscalata Brisco” portato a termine da Daniele Molina, tra il 13 ed il 14 ottobre, 8993 metri di dislivello, sulla distanza di 246.64 km, in un tempo totale di 21:12’:51”, 17:53’:32” il tempo pedalato. Ho avuto il piacere di assistere all’ultima ascesa, ed è stato emozionante. Tutti i miei complimenti a Daniele per questa grande performance. Ed ora il giretto di oggi che stando alla progettazione, doveva essere l’ultimo medio - lungo della stagione, tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo, passando per Nizza Monferrato, Santo Stefano Belbo, fino a raggiungere l’area attrezzata di Donna di Langa. Un ritorno movimentato tra San Donato, Cossano, Cessole, Bubbio, Cassinasco, Rocchetta Palafea, Castel Boglione, 150 km, quasi 2500 metri di dislivello, un bel giro insomma. Sono partito da casa, come al solito in ritardo sulla tabella di marcia, con una temperatura bella acerba, 6 °C nella prima mezz’ora di corsa, finalmente in linea con la stagione in cui siamo. Una sensazione di disagio profondo e la convinzione di aver dimenticato qualcosa, controllo accurato dell’attrezzatura, retro luce, borsa dei ferri, borracce, il Garmin c’è e stranamente funziona, documenti, soldi, batteria di soccorso, cavetti di collegamento, telefono, viveri di soccorso, c’è tutto. Eppure questa sensazione di aver scordato qualcosa di importante permane. Filo via nel freddo mattiniero, in una giornata che si preannuncia stupenda, priva di nebbia o foschia, senza vento, sole che pian piano inizia a scaldare. Traffico intenso sulla strada per Castellazzo Bormida, a Borgoratto Alessandrino, finalmente stradine solitarie e da Tacconotti, passando per San Rocco e per le vigne coi pali camuffati in enormi pastelli colorati, raggiungo Mombaruzzo. Prima sosta alla Grande Altalena, - sul percorso passerò più avanti su un’altra identica, quella di Cossano Belbo - mangio qualcosa, cerco di togliermi il casco ma lui, non è sulla mia testa, è rimasto a casa. Lo sconforto è immediato. Per strada se ne vedono tanti ciclisti senza casco, se posso li rimprovero, ora sono io senza e non sono a mio agio. Nell’incidente del giugno 2021 se non avessi indossato il casco ora non sarei qui a scrivere. Decido, vado a casa, non riuscirei a percorrere un giro del genere sapendo di avere la testa nuda. Dapprima mi butto percorso più corto, poi per non fare un ricalco di strada, allungo di poco passando per Bergamasco, Oviglio e il Cristo di Alessandria. Il medio - lungo d’autunno è scivolato via, da domani pare che verrà la pioggia, poi potrebbe saltar fuori ancora qualche giorno di sole e chissà… SEMPREINSELLA e col casco in testa.