“… l’albero delle ‘zoccole’ e la giostra degli uccelli” Probabilmente chi ha composto la frase, impressa su una piccola giostra per uccelli, appesa ad un possibile Ontano, faceva riferimento al bellissimo film di Olmi ”L’Albero degli Zoccoli”, dal cui legno -in tempi ormai lontani- si ricavavano gli zoccoli, -in dialetto i zabò- , ma leggendo la frase intera “L’albero delle ‘zoccole’ e la giostra degli uccelli“, per analogia, il senso potrebbe essere un altro… A dire il vero, la Botte del Brichet, in strada Fornaci ad Agliano, doveva essere solo l’obiettivo di passaggio di un giro molto più grandioso, che mi avrebbe portato nei 18 comuni produttori del Nizza DOCG, una quindicina tra salite e muri, con più di 2000 metri in dislivello, spalmate in maniera abbastanza regolare sulla distanza 145 km. Percorso che mi ha divertito, ma talmente ambizioso, che non ho trovato la forza per completarlo, cosa che, visto il fermo bici di 10 giorni, sapevo ancor prima di partire. Una giornata con vista quasi illimitata, da subito fredda, che in seguito si è intiepidita, rendendo ancor più piacevole la pedalata sulle colline del Nizza DOCG. Il giro lo avevo buttato giù in fretta la scorsa settimana, e non me lo ricordavo molto bene, ho pasticciato un po’ all’inizio per la pigrizia di caricare la traccia sul Garmin e quando mi sono deciso a farlo, ho finito comunque per sbagliare qualche volta la strada, a causa delle indicazioni che lo strumento invia in ritardo. La prima blanda salita è quella di Alice Belcolle da Cassine, che essendo sul percorso del Giro della Provincia di Alessandria, l’ho fatta almeno una ventina di volte. Una foto al cuore “E tu, con chi ti baci” posizionato tra il “Santuario della Fraschetta” e “La grande panchina del Sole”, poi via verso la “Rampa di Castel Rocchero Comune del Nizza DOCG (1). Confusione col Garmin per un tratto di strada chiusa per lavori in corso e arrivo ad un altro Comune del Barbera del Nizza, Castel Boglione (2), dove l’installazione di un albero di Natale ed un Presepe annunciano un precoce e particolare clima natalizio. Sulla seconda salita ci scappa un record privato, ben lontano dal Kom di Sebastian Schönberger, austriaco e atleta professionista, ma è una cosa che mi da soddisfazione. Il record è su Strada Gallasia, bella e dura alternativa alla strada classica che da Castel Boglione raggiunge Rocchetta Palafea, il motivo di questo record, è che ero pressato alle spalle da un trattore trainante un carrello con su un escavatore. Per me, non c’è nulla di più fastidioso di un mezzo a motore che rumoreggia e spinge e frena e accelera, su di una strada stretta e ripida, dove io non posso e non voglio fermarmi per dargli strada e quello dietro non può tentare un sorpasso, senza schiacciarmi. Morale, spingi, tira, un po’ in piedi e a volte seduto, ho trovato la motivazione per fare la salita a tutta e allo scollino accostando per dare strada, il trattore cambia strada, io proseguo verso un altro Comune del Barbera DOCG, Rocchetta Palafea (3). In uno spiazzo appena fuori dal paese, ecco un’altra rappresentazione della Natività, manca più di un mese a Natale ma da queste parti si sono già portati avanti col lavoro. Proseguo con San Vito, strada per me nuova, -almeno da quando registro su Strava- un muro a tre gradini, 23% massimo nel tratto finale, 17.2% la pendenza media, su una distanza di quasi 800 metri, mi ha tenuto in sella solo la vista in lontananza dei rifiati, che comunque hanno una pendenza tra il 10 ed il 12%. Sbrigata san Vito con enorme sofferenza, scendo a Calamandrana (4), sempre Comune del Nizza, ed ecco un altro muro che non avevo mai fatto, quello di Valle Asinari, 680 metri all’8.4%, una passeggiata rispetto al precedente, in cima, la chiesetta dedicata a Santa Libera e arrivo a San Marzano Oliveto (5), seguito da Moasca (6), entrambi Comuni del Nizza DOCG. Poco prima di Moasca vado a dare un’occhiata ad una delle ormai tante “Vigne dei Pastelli” e proseguendo verso il paese, ecco che la strada che devo fare, -regione Chiarina- è chiusa per asfaltatura. È mezzogiorno, gli operai sono a pranzo e attraverso i pochi metri di strada appena asfaltata, col risultato di imbrattare la bicicletta. A questo punto, la voglia di tornare a casa diventa grande, ma raschiato il fondo del barile, decido di proseguire ancora per qualche chilometro. Ad Agliano (7), in ordine alfabetico il primo Comune del Nizza DOCG, faccio un breve giro del paese. Fino ad oggi ci ero sempre passato velocemente e devo dire che è veramente bello ed interessante. Sbaglio la strada diretta per Castelnuovo Calcea (8) ancora Nizza DOCG, e ci arrivo facendo un largo giro. Ora dovrei proseguire per Vaglio Serra, Vinchio, Mombercelli, Belveglio, Cortiglione, Incisa Scapaccino e Nizza Monferrato, ma le gambe e soprattutto la testa non ci sono più. Decido di rientrare e sbaglio ancora strada puntando su Mombercelli. Quando Garmin se ne accorge, urla il suo dolore per avere il compito di far da guida ad un vecchio pirla, e mi piazza un bel “fuori rotta, fare inversione ad U tra 1500 metri”. Mi fermo, torno subito indietro, e la strada è recuperata. Nizza Monferrato (9), Bruno (10), e altri due comuni del Nizza DOCG, 10 su 18. Vado a casa, sono ubriaco, e senza bere un goccio di vino. SEMPREINSELLA!