“…e una ossequiosa asfaltatura, per la Milano Sanremo .” Due sole righe, su questo giro pieno di sole, piatto quasi come un asse da stiro, con tre ponti, quattro cavalcavia e un filo di vento leggero, leggero, che non aiuta e nemmeno frena, la corsa della mia vecchia Colnago, che guido accorto su queste strade, oggi strette, e stranamente sopravvissute ai giorni di pioggia. L’Orba scorre a letto pieno sotto il ponte della SP181 e dopo Frugarolo, mi infilo nella strada del Mandrino, immersa nel verde dei campi di grano, tra gelsi e platani secolari. Al Molinetto, entro nella stretta Stortigliona, trafficata dai bilici da cava ed al solito posto, -immortalato anche dal Trekker di Street View-, il solito mucchio di immondizie che il solito cretino, probabile impresario edile, ha abbandonato al lato della strada. Faccio una fotografia del luogo da inoltrare al Comune di Alessandria, sperando di trovare riscontro. Proseguo e dopo un corto tratto di SR10, sempre intasata di mezzi a motore, svolto sulla Grilla, nella campagna dei moderni contadini ed all’omonima cascina, sta sorgendo un grande capannone per una nuova stalla modello. A Castelceriolo in via Ollearo, noto con dispiacere che la vetrina del negozio Max Bike 2.0, espone un cartello “AFFITTASI”. Proseguo, sempre su strade quasi appartate, Filippona, Piovera, Grava. A Sale inverto la marcia, e porgo l’altra guancia a questo vento che soffia lieve da Ovest. San Giuliano, Porrona, Mandrogne, e potrei rientrare passando per Bosco Marengo ma è ancora presto, una giornata come questa richiede forzatamente una pedalata di tre ore almeno. Pollastra, Levata e in prossimità del campo con i pannelli solari, perfettamente a centro strada, una voragine di circa 1 metro, per 40 cm e profonda circa 20 cm, segnalata solo da un largo tratto di vernice rossa, se ne sta in agguato, attendendo il distratto malcapitato che ci metterà dentro le ruote. Mi avvicino a Pozzolo Formigaro, alla confusione delle strade attorno a Novi Ligure, ed a una lunga coda di camion e autovetture, sulla SP155 si asfalta. Strano tra tutte le strade disfatte per la recente pioggia, questa era una delle più scorrevoli, probabilmente era un lavoro programmato da tempo. Ops, pensandoci bene, sabato 16 Marzo, verso le 12:30, su questa strada passerà la Classica di Primavera, ecco il perché dell’asfaltatura modello e su larga scala. A proposito, questa 115^ edizione della MI-SA, partirà da Pavia, passando per San Zenone al Po, luogo di nascita del grande giornalista Gianni Brera, proseguirà rientrando sul percorso originale appena più corto 288 km.- delle passate edizioni. La partenza sempre effettuata dal centro di Milano, al Castello degli Sforza, nel 2022 fu spostata al Vigorelli e nel 2023 ad Abbiategresso, ma non è la prima volta che la corsa parte dalla provincia di Pavia, nel 1965 infatti una frana poco fuori Milano costrinse gli organizzatori a mutare leggermente il percorso. Allora si scelse la Certosa di Pavia come sede di partenza. Smetto di divagare e torno al mio giro. Supero a destra l’interminabile fila di mezzi e mi fermo poco dietro al moviere, in attesa che l’altra lunga fila che procede dalla direzione opposta liberi la strada. Al via libera, parto davanti a tutti, sapendo di dare fastidio, ma il limite di velocità sul cantiere è di 30 Km/h ed io che spingo tra i 37 ed i 43 Km/h, ci resto abbondantemente sopra, nessuno protesta. Iride svolto a destra, e lascio la strada della MI-SA. Ponte sull’Orba stretto e trafficato, e la solita paura nell’attraversarlo. Dopo la grande rotatoria della SP185 provo a rincorrere un gruppetto di ciclisti, 400 metri circa davanti a me, li raggiungo giusto in tempo per vederli svoltare verso Sezzadio, mi piacerebbe seguirli ma le mie tre ore le ho fatte e tiro dritto sulla SP185, che avrebbe l’urgente necessità di una asfaltatura, ma da qui la Milano Sanremo non passa e quindi, per dirla alla Marchese del Grillo:- “Le Mi-Sa è la MI-SA, e voi non siete un cazzo”. SEMPREINSELLA!