“Variante Baretti in Primavera.” La primavera nell’emisfero Boreale, è cominciata ufficialmente oggi mercoledì 20 Marzo alle 4:06 ora italiana, con l’Equinozio di Primavera 2024, un inesistente inverno ha lasciato il passo alla stagione del risveglio della natura, dei colori e profumi dei fiori appena sbocciati e delle piante che germogliano. Almeno questo si spera. A dire il vero, questa mattina nebbiosa, col cielo coperto e le strade bagnate, ha dato l’impressione di essere ancora in Inverno o in primo Autunno. Condizioni meteo che mi hanno consigliato di prestare più attenzione ai lavori orticoli che alla bicicletta. Col passare delle ore, il cielo si è aperto, e un pallido sole mi ha dato lo spunto per un altro giro delle Cappellette. Vento quasi assente, strade asciutte, ma la SP185 è sempre disagiata e mette a disagio anche me quando la percorro in direzione Sud, anche tornando, ha i suoi punti critici ma all’andata, verso Ovada è veramente indigente. Ieri, ho incontrato una squadra di asfaltatori, attrezzati con: • Camion carico di bitume con erogatore automatico. • Piastra vibrante. • Emulsionatrice. • Carriole, badili, eccetera. La buche sono state otturate con abbondanza, ed ora invece di prendere il contraccolpo a scendere, lo si prende a salire, che per un’auto cambia poco o niente ma in bicicletta pare di essere sulle montagne russe. Regione Baretti decisa all’ultimo istante, in base alle sensazioni del momento, sono solo pochi metri ma lasciano senza fiato, soprattutto dopo il dosso artificiale dove la strada si impenna oltre il 20 %. Imboccato il primo tratto all’11-13%, ecco che un’auto mi segue, e non c’è nulla di più fastidioso di avere una macchina alle spalle in salita. La strada non è strettissima e da la possibilità di passare un ciclista ma tutto dipende dalla bravura e dell’autista. Mi tengo il più possibile a destra e dopo alcuni tentativi, la signora trova il coraggio di sorpassare, e arrivata sul dosso e si ferma, e lo passa piano, piano, forse ha un carico di uova nel bagagliaio e teme di romperle. Io salgo piano, gli arrivo a pochi metri, sto pensando di mettere giù un piede e finalmente riparte. Passo il dosso e mi preparo a soffrire in questi ultimi 150 metri di asfalto sporco e scivoloso. In piedi sui pedali slitta la ruota posteriore, se mi siedo non riesco a spingere, sono proprio messo male, per fortuna il tratto duro è corto e scollino sol cuore oltre soglia, ma ormai è fatta. Vado verso casa con un leggero vento da Est, la strada del ritorno ha un fondo leggermente migliore di quello dell’andata, sulla media, riesco a guadagnare 100 metri sulla distanza di 7-800 metri. Per un giro che vent’anni fa facevo in un’ora e mezza, ora non riesco a stare al di sotto delle due ore. Vorrei dare la colpa alle condizioni pessime della strada, ma so che non è così. SEMPREINSELLA! P.S. Una buona notizia, stanno asfaltando la SP181 da Casal Cermelli a Bosco Marengo, spero la facciano tutta e non a macchia di leopardo, come è usanza oggi.