“14 anni fa.” Undici giorni fermo e non solo per la pioggia; è tornato il problema delle scosse elettriche alla zona lombo sacrale, in attesa di analisi ed approfondimenti mi era stato consigliato di non fare attività sportiva e indossare un collare leggero. Ammesso che la mia attività in bicicletta, possa essere ancora chiamata “sportiva”, ho eseguito alla lettera fino a che dopo una visita durata circa due ore, mi è stato detto che il problema non è grave come poteva sembrare e che posso, gradatamente, riprendere a pedalare. Ha smesso finalmente di piovere, la giornata promette bene, lascio perdere il mille lavori che dovrei fare e salgo in bici, pensando che sabato prossimo si correrà per 116^ volta la Milano Sanremo, e lo stimolo di fare qualche chilometro sul percorso mi da lo spunto per il giro; mi piace, qualche chilometro sulla strada della Classica di primavera. Da Bosco marengo arrivo a Novi Ligure e una foto al Museo dei Campionissimi è d’obbligo, proseguo poi verso Basaluzzo, sulla SP155 Novi-Ovada che in alcuni tratti è stata asfaltata da poco -effetto che solo la Milano Sanremo e il Giro d’Italia riescono ad ottenere-, manca ancora la segnaletica orizzontale, ma sicuramente verrà fatta prima della corsa. Proseguo verso Capriata d’Orba, la strada sempre bella, ma nei pressi di Silvano d’Orba si torna allo standard delle strade alessandrine, crepe e buche in quantità; in cinque giorni c’è tutto il tempo per porvi rimedio. Ad Ovada, superato il ponte sullo Stura, svolto in via Mazzini e proseguo sulla strada della corsa, la SP456 del Turchino. La raccomandazione di riprendere gradatamente l’attività fisica, mi impedisce mentalmente di salire fino alla galleria del Turchino e per proseguire il giro senza fare dietrofront ad Ovada, mi viene spontaneo allungare di poco passando per Belforte, e torna alla mente quel 19 Marzo del 2011, quando per aggirare una frana, la corsa lasciò per qualche chilometro la classica strada del Turchino, ed attraversata Belforte, si avventurò per la bella, stretta ed intrigante strada di Pian Carpeneto, che affiancando il torrente Stura in sponda destra, circondata da un bel bosco di castagni, raggiunto il santuario di Ns. Signora ai Monti ed attraversato lo stretto ponte sulla Stura, si immette sulla SP456, detta del Turchino. Frana aggirata, corsa vinta da Matthew Goss, 298 km in 6h51'10"; io oggi per fare 73 km ci ho messo quasi 3 ore. C’è da dire che non sono un professionista, ho già una certa età, e mi hanno raccomandato di riprendere l’attività fisica moderatamente. Scendo sulla strada del Turchino in direzione di Ovada e all’altezza della vecchia frana del 2011, eccone un’altra; transito a unica corsia governata da semaforo, sembra stabilizzata ma data la pioggia dei giorni scorsi, c’è da sperare che non venga giù la collina. In quel 19 Marzo del 2011, per la mia prima volta feci lo strappo di via Rossiglione; quei 350 metri al 12.4% medio con punte iniziali e finali che rasentano il 18-19%; oggi, con un 36x 32 li ho trovati impegnativi, 14 anni fa, sotto la spinta dell’agonismo che solo la Milano Sanremo sa scatenare, mi pare di averli volati col 39x25. Gli anni purtroppo o per fortuna, passano inesorabili