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25/05/2021
• Distanza 139.47 km
• Tempo 6:43:24
• Dislivello 1960 m
• Costanza
“Ma la soddisfazione lo riportò in vita”
Questo giro lo avevo programmato per lo scorso venerdì, ma le condizioni meteo della giornata mi avevano dissuaso dal compierlo, oggi le condizioni favorevoli di sole e poco vento, hanno fatto si che il giro sulla carta diventasse realtà.
Ma l’idea del giro mi è arrivata da Piero, che oltre ad essere un cicloamatore a 360°, tra le sue tante passioni, ha anche quella turistico - sportiva del camminare sui sentieri dell’Appennino e dopo una bella escursione in Valbrevenna, dove aveva scattato numerose fotografie, riferendosi ad una in particolare, ripresa dal Passo dell’Incisa, che ritraeva la strada in parte sterrata che da Pareto sale al passo, affermava che vista da lontano pareva migliorata rispetto agli scorsi anni.
Io il Passo dell’incisa via Pareto, lo avevo fatto lo scorso anno a luglio (https://www.strava.com/activities/3721565474) e non ne avevo serbato un bel ricordo.
A parte la crudezza della salita che nella parte iniziale mette i brividi, il tratto sterrato (800 metri in tutto) era uno sfacelo, pietrame e buche enormi piene d’acqua, difficile trovare una traiettoria adeguata senza mettere le ruote in qualche posto difficile.
Comunque, ecco lo spunto per il giro, da bravo curioso, (come il gatto) andare a vedere se effettivamente, Piero ha ragione.
E parto abbastanza presto, ma lasciando il tempo alla nebbia primaverile di svanire nel nulla.
Parto sulle orme del giro studiato per venerdì scorso: Colle del Fasciolo, San Cristoforo, Gavi, Voltaggio, Castagnola, Fraconalto, e oggi ci aggiungo la discesa verso Tegli invece di quella diretta per Borgofornari, oggi il clima è fresco e preferisco una strada dove si debba scendere con cautela tirando i freni, ad una che se lasci andare la bici finisci per prendere freddo.
Torniamo a Fraconalto.
Il fascino delle piccole strade in salita è sempre rovinato da qualche coglione con l’auto larga quasi come la strada.
Dalla SP163 della Castagnola ho appena svoltato su per Fraconalto, la prima parte è rifatta a nuovo, asfalto perfetto, canali di sgrondo, balaustre di tronchi, uno spettacolo. Rombo di una grossa auto alle spalle e mi metto di lato, passa come sparato da un cannone, c’è posto, la strada è bella e lo può fare.
Continuo a salire su questa piccola strada, supero il punto dove è stata interrata la tubatura dell’oleodotto e la strada da bella com’era, diventa meno bella. Il fondo leggermente sconnesso permette di salire bene ma è molto più stretta di prima, pietrisco, e piccole buche disturbano la salita. Ecco le prime case e il grosso fuoristrada di prima è fermo, il conducente chiacchiera con uno del luogo. Trovo un varco per passare a sinistra e vado su. La strada è sempre più stretta e rovinata e le pendenze non aiutano. Dopo qualche minuto ecco il rombo di prima. Non ho posto per stare a destra, salgo più veloce che posso ma la strombazzata arriva alla schiena ed entra irritante nella testa, nel cuore e fa girare le palle. Non posso mettermi a destra e non voglio fermarmi. Rimango li, dove l’auto non ha spazio per passare e arriva la seconda strombazzata, la sgommata, e visto che comunque non ci passa la frenata. Lo mando a stendere col braccio sinistro, trovato un varco mi sposto leggermente a destra e lui con un’altra sgommata, che spara pietrisco da tutte le parti, mi sfiora il manubrio e sale al paese.
Arrivo anch’io dopo un po’. Se fossi sceso dalla strada grande non lo averi rivisto il “frettoloso” ma proseguendo sulla strada di Tegli, eccolo li parcheggiato, a scaricare roba dalla macchina. Lo mando a stendere verbalmente e proseguo su questa bellissima strada che, se fatta in salita da il doppio della soddisfazione. Scendo e raggiungo un’utilitaria che avanza a passo d’uomo, il cui conducente strombazza ad ogni curva. Penso che ci vorrà tutta la vita per arrivare in fondo, ma in un tratto rettilineo, ecco che mi da strada e passo ringraziando ad alta voce.
Borgofornari, Busalla e prima di Casella, decido per una variante ed a ponte di Savignone svolto per Montemaggio, oltre a togliermi dal traffico ho modo di testare se le gambe sono in grado di salire a Pareto. La salita è corta ma per nulla semplice, fatico, ma riesco a sbrigarla.
Ancora discesa, Sorrivi, Nenno ed è Valbrevenna. A Molino Vecchio do uno sguardo al bivio per la Clavarezza, la diretta per il Passo dell’Incisa e proseguo verso il Santuario dell’Acqua e al bivio successivo, lascio la strada per l’Antola ed inizio l’arrampicata per Pareto.
È subito dura la salita, dopo un tratto abbastanza rettilineo e durissimo, ecco una serie di 4 tornanti che ad ogni svolta perdono pendenza. L’ultimo è quasi pianeggiante. A seguire ancora un tratto duro e ancora un rombo alle spalle. Questa volta è un camioncino ribaltabile tipo Daily, non può passare, nemmeno se ci fosse Mandrake. Resta dietro paziente, non usa il clacson, non pressa, non rompe le balle. Salgo e a sinistra scorgo uno stretto slargo della strada. Faccio segno con la mano che mi sposto. È questione di attimi e di intesa tra me e l’autista, mi infilo nel buco, lui accelera e passa e ringrazia a voce alta chiedendo scusa se mi ha fatto perdere il ritmo. Salgo libero senza altri intoppi, la strada è dura, sempre. Solo in prossimità di Pareto spiana leggermente ma appena fuori ecco che ricomincia la salita dura.
Continuo tra tratti duri e spianate e finalmente lo sterrato, tra poco è finita.
Le pendenze non sono più a due cifre, sulla strada priva di asfalto è stato riversato e livellato del fresato d’asfalto. Sabbia nera, che offre un discreto grip alle ruote ma nei tratti dove è più spessa, le fa affondare e avanzare diventa faticoso. Le buche invece sono rimaste tali e quali, enormi, piene d’acqua, una occupa quasi tutta la strada.
E finalmente ecco il passo dell’Incisa, la fatica è terminata, e scendo verso Alpe, la strada è un fantasma, operai al lavoro per sistemare i parapetti.
E scendo verso Noceto e la strada è sempre un fantasma, pietrisco e buche che fanno rimpiangere lo sterrato di Pareto.
E scendo verso Vobbia e la strada si risana, proseguo per Isola del Cantone ed è sempre più bella. Vento forte da Nord che mi accompagnerà quasi fino a casa.
Stanco, per la salita, troppa per il mio grado di forma attuale ma soddisfatto per aver portato a termine un giro stupendo.
Grazie Piero e SEMPREINSELLA!
By: | Un Randagio in bici |
Started in: | Casal Cermelli, PIE, IT |
Distance: | 139,0 km |
Selected: | 139,0 km |
Elevation: | + 2063 / - 2069 m |
Moving Time: | 06:42:07 |
Gear: | Costanza |
Page Views: | 39 |
Departed: | 25 mag 2021 08:13 |
Starts in: | Casal Cermelli, PIE, IT |
Distance: | 139,0 km |
Selected distance: | 139,0 km |
Elevation: | + 2063 / - 2069 m |
Max Grade: | |
Avg Grade | |
Cat | |
FIETS | |
VAM | |
Ascent time | |
Descent time | |
Total Duration: | 07:06:26 |
Selection Duration: | 25586 |
Moving Time: | 06:42:07 |
Selection Moving Time: | 06:42:07 |
Stopped Time: | 00:24:19 |
Calories: | 5410 |
Max Watts: | |
Avg Watts: | 210 |
WR Power | |
Work | |
Max Speed: | 64,5 kph |
Avg Speed: | 20,7 kph |
Pace: | 00:03:04 |
Moving Pace: | 00:02:53 |
Max Cadence: | 110 rpm |
Min Cadence: | 19 rpm |
Avg Cadence: | 64 rpm |
Max HR: | 169 bpm |
Min HR: | 92 bpm |
Avg HR: | 129 bpm |
Heartrate zones: | |
Zone 1: | 30 minuti |
Zone 2: | 58 minuti |
Zone 3: | 1 ora 51 minuti |
Zone 4: | 1 ora 15 minuti |
Zone 5: | 1 ora 9 minuti |
Best format for turn-by-turn directions on modern Garmin Edge Devices
Best format for turn by turn directions on Edge 500, 510. Will provide true turn by turn navigation on Edge 800, 810, 1000, Touring including custom cue entries. Great for training when we release those features. Not currently optimal for Virtual Partner.
Useful for uploading your activity to another service, keeping records on your own computer etc.
Useful for any GPS unit. Contains no cuesheet entries, only track information (breadcrumb trail). Will provide turn by turn directions (true navigation) on the Edge 705/800/810/1000/Touring, but will not have any custom cues. Works great for Mio Cyclo. Find GPS specific help in our help system.
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