19/05/2021 • Distanza 120.82 km • Tempo 5:40:59 • Dislivello 1443 m • Costanza “Senza triello finale” La Barza, è il soprannome che tutti noi ciclisti legati a Predosa diamo bonariamente a Sara e deriva dal nomignolo affibbiato agli abitanti di Castelferro per un episodio avvenuto nella Seconda Guerra Mondiale, quando Castelferro fu messo a ferro e fuoco dai Tedeschi (fonte Sara la Barza). Il Brutto chiaramente sono io, sono piegato come un brugola (così dice mio genero che si occupa di fisioterapia) ma in bici mi trovo a mio agio. E di Dottore ce n’è uno solo e tutti sappiamo chi è. Il giro di oggi ha il suo perché dall’interesse di Giuliano per un mio giro fatto sabato scorso, al quale avevo dato il titolo “Merlamorta e altre regioni fantastiche”, e come richiesto da Giuliano butto giù una traccia che sia sui 100-120 km, con le salite principali del mio giro e qualche variante. Nella chat interviene anche Sara e combiniamo un giro a tre con queste caratteristiche: • Distanza 110 km • Tempo stimato 5:00:00 • Dislivello 1500 metri Percorso collinare con 4 salite principali + 1 facoltativa senza uscita che accorcia il percorso di circa tre km. Partenza da Predosa zona rotatoria cimitero. Direzione SP185, Retorto, Sezzadio, strappo di Gamalero. San Rocco, Mombaruzzo Stazione. 1^ salita Quaranti diretta Caciau: Categoria 3 Distanza 4.6 km Dislivello + 210 m -23 m Pendenza media 4.5% Max 15% Tempo stimato 19’:25” Difficoltà concentrata nei primi 850 metri con pendenza media del 10% Da Mombaruzzo stazione si sale a Quaranti per la diretta che taglia in due la SP4. Si prosegue verso regione Rossa, passando vicino alla Grande Panchina del Sole di Alice Belcolle. Ai Caciau si sale sulla SP456 del Turchino in direzione Nizza per circa 3 km e svoltato a sinistra su strada Carrobbio si prosegue verso Castel Boglione. 2.5 km in discesa sulla SP230 della val Boglione e svolta a sinistra sulla SP121 di Montabone 2^ salita Valbogliona-Montabone Categoria 3 Distanza 3.3 km Dislivello 189 Pendenza 5.5% Max 13% Tempo stimato 16’:21” Salita irregolare con il tratto iniziale molto impegnativo, che si risolve nei primi 1500 metri poi spiana leggermente. A Montabone si lascia la SP43 a sinistra e si imbocca la regione Merlamorta, in una discesa subito molto ripida che gradatamente perde pendenza e si raggiunge Bistagno centro e al passaggio a livello si svolta sulla SP30 in direzione Savona e poi subito a sinistra in Regione Sciazzara san Donato. Si prosegue a destra sulla SP227 ed al bivio per Castelletto d’Erro si Svolta ancora a sinistra sulla SP224. 3^ salita Bistagno-Montechiaro-bivio Cartosio Categoria 2 Distanza 8.5 km Dislivello + 436 m -34 m Pendenza media 4.2% Max 16% Tempo stimato 36’:36” La salita più lunga del giro, inizia subito molto dura con circa 4 km al 6.8% e punte tra il 13 ed il 16%, superata la regione Bricco l’ascesa diventa meno impegnativa e alla chiesa di sant’Anna svoltando a destra sulla SP225 si sale in falsopiano. La salita termina poco prima del bivio per Cartosio dove svoltato a sinistra tramite la SP222 si raggiunge la località Colombaia. Ancora una svolta a sinistra sulla SP334 del Sassello e affrontato lo strappo delle Bancarelle si procede verso Acqui Terme zona bagni. Ora si sale sulla SP456 del Turchino direzione Genova e percorsi circa 7 km ecco la salita facoltativa di Orbregno, senza sbocco, corta ed arcigna dove secondo Strava nessuna donna è mai salita. Vediamo Sara cosa ne pensa. 4^ salita Orbregno Categoria 4 Distanza 1.4 km Dislivello + 91 m Pendenza media 6.4% Max 9.2% Tempo stimato 7’:23” Essendo senza sbocco si ritorna sulla SP456 e si prosegue a destra verso Prasco. Superato il bivio per Morsasco ed il successivo passaggio a livello, attenzione al defilato bivio a sinistra per strada Luvia dove inizia l’ascesa verso strada Rissa e Cremolino. 5^ salita Luvia-Rissa-Cremolino Categoria 3 Distanza 6.1 km Dislivello + 269 m -50 m Pendenza media 4.1% Max 15% Tempo stimato 24’:40” La salita si risolve nei primi 800 metri al 9.5 medio al bivio per Morsasco si svolta a destra per strada Rissa e si prosegue per 2.5 km sempre in salita impegnativa ma meno dura del precedente tratto. Ora la strada diventa vallonata e raggiunto il bivio per Trisobbio, proseguendo verso il castello di Cremolino ecco l’ultimo strappo dove la pendenza raggiunge il 16%. Da Cremolino si va verso Carpeneto, Mantovane e Castelferro, poi Predosa ed il giro è concluso. Tutto procede bene fino alla conclusione della terza salita, poi la ragione prevale sulla voglia di continuare per una strada Luvia che avrebbe sicuramente fatto male a tutti e si ripiega su un rientro lievemente accorciato ma che comunque, comporta la scalata a Diavoleto e Ricciotti, la scorciatoia che Sara predilige ad utilizza spesso per il rientro a casa senza dover passare dalla pianura. Da tanto tempo noi tre non si usciva assieme, è stato bello rivederci e pedalare assieme, grazie della compagnia. Per la prossima volta avrei in mente il Giro delle 5 Torri, giro impegnativo ma di enorme soddisfazione, andiamo nelle Terre di Mezzo come dice il Dottore. SEMPREINSELLA!