“Vigneti e Matite” 07/03/2022 • Distanza 55.90 km • Tempo 2:20:41 • Dislivello 299 metri Giro come al solito partito sulla traccia del ritorno di quello precedente, questo è l’unico modo per non allontanarmi troppo da casa e nello stesso tempo fare un giro differente da quelli precedenti. Questa soluzione funziona fino a che non ho chiuso completamente l’anello con l’ultimo giro che sul ritorno calcherà la strada dell’andata usata per il primo giro. Chiuso l’anello, ci saranno due possibili soluzioni, rifare i giri già fatti ma in senso inverso oppure ampliare gli stessi giri, allontanandomi sempre un po’ di più. La scelta dipenderà dal tipo di forma che riuscirò ad ottenere. Manca un giro per chiudere il cerchio ed ho già calcolato che, come quello di oggi rientrerà nella categoria dei Verdi, forse di un verde un po’ meno pallido di quello odierno ma ben lontano dai 100 km. Oggi ho voluto provare un passaggio collinare sconfinando nell’Astigiano, salendo a Mombaruzzo da San Rocco, strada un tempo facile, che oggi invece mi ha impegnato parecchio. Emozionante vedere i vigneti potati e legati, l’assenza di fogliame evidenzia le differenze tra una vigna e l’altra a seconda del tipo di impianto e potatura. Nelle colline di Mombaruzzo le forme di impianto generalmente sono a spalliera nella variante Guyot semplice o doppio, cordone speronato o cortina pendente Come per tutte le potature, anche per la vite si deve programmare la fruttificazione, nel caso dell’impianto a Guyot si elimina con “il taglio del passato” il ramo che ha dato i frutti della precedente stagione, “il taglio del presente”, che accorcia, lasciando dalle 8 alle 10 gemme, il tralcio più bello e vigoroso che fruttificherà nella stagione in corso e “il taglio del futuro”, uno sperone a 2 gemme che servirà come ramo fruttifero nella prossima stagione. Per il cordone speronato le gemme lasciate sono in numero minore Questo tipo di impianto necessita di sostegni robusti formati da pali di testata che con l’aiuto di pali secondari, sostengono dai tre ai quattro fili metallici dove saranno legati i tralci mano a mano che la vegetazione si espande. In questa zona collinare, nei vigneti di Pico Maccario, i pali di testata nel lato visibile dalla strada, appuntiti sulla sommità e variopinti, sono stati resi simili a delle enormi matite colorate. L’idea delle matite colorate giganti è venuta a Aldo Divano, Alessandrino doc durante un viaggio in Laos, osservando dei bambini che appuntivano e coloravano dei semplici bastoncini di legno, trasformandoli in matite. Tornato in Italia con il legnane del suo bosco ha attuato il suo progetto che ora ora vede matite giganti un po’ dappertutto, anche in una vigna di Nebiolo a Gattinara. Ma la concentrazione più alta di questa matitone, rimane nei vigneti attorno a Mombaruzzo. Belle e caratteristiche da vedere, danno un tocco di simpatia alle colline ai confini tra Alessandria ed Asti, unica pecca, secondo me, rimane la punta, che personalmente trovo pericolosa. Io sono originario di Ponzone, paese collinare nell’Alto Moferrato nei pressi di Acqui Terme ed un tempo chi aveva a disposizione un pezzetto di collina, se non poteva coltivarci altro, ecco che impiantava la vite, per una produzione di vino ad uso familiare.