“Giro Verde Speranza” 09/03/2022 • Distanza 67.81 km • Tempo 2:50:12 • Dislivello 284 metri Qualche metro di dislivello in meno di ieri e qualche chilometro in più, sul tempo impiegato è meglio non dire nulla. Con questo ultimo giro chiuso il cerchio, 350 km su sette giri, fatti in senso orario a creare un anello esterno anch’esso in senso orario. Modo strano di pedalare ma è l’unico modo per reperire idee a buon mercato e trovare lo stimolo per pedalare. Non potendo ancora allontanarmi troppo da casa, le strade sono sempre quelle ed in questa maniera cerco di percorrerle tutte. Il giro di oggi si è svolto a cavallo dei tre corsi d’acqua principali della zona e le rispettive valli. La bassa valle Orba in partenza fino a raggiungere il fiume Bormida ed il primo ponte, quello della Candela sulla SP185. Attraversata la città di Alessandria, ecco che si arriva al Tanaro ed al ponte Tiziano, subito dopo il Meier col sua arco bianco che non attraverso ma mi soffermo un momento per fotografarlo. Seguo il corso del fiume passando per via dei Preti, la Cerca e Valle san Bartolomeo, la strada fino ad ora completamente piatta ecco che abbozza a qualche leggera salita, lo strappo di Pavone, il suo castello in bella vista, poi la discesa verso Pietra Marazzi. È qui a Pietra che il Bormida confluisce nel Tanaro ed è sempre qui che attacco la prima salita di un certo impegno per me, ora. Salgo via Roma e poi al bivio per Montecastello, quasi automaticamente, svolto a sinistra in via al Ponte, so che è ancora fuori dalla mia portata, soprattutto so che sbocca solo su strade sterrate impercorribili con una bici da corsa ma svolto e la salgo fino all’incrocio di via dei Bricchi. Qui cedo e torno indietro, salendo poi con calma la via per Montecastello. Lo lascio sulla destra Montecastello, il cui maniero è visibile anche dal lontano da tutta la pianura circostante , proseguo per San Zeno, il Cornicione e poi Rivarone, il Tanaro sempre alla mia destra. Prima di Bassignana, svolto praticamente ad U sulla SP78 ed ecco un altro ponte sul Tanaro che attaccato ad un lungo viadotto mette angoscia nel percorrerlo. Cambio direzione alla rotatoria per Grava e punto su Piovera, anch’essa col suo maestoso castello che risale al XIV secolo, poi la piccola Lobbi ed al semaforo di Casteceriolo, svolto senza pensare a sinistra, convinto di concludere il giro passando per SanGiuliano Nuovo Pollastra e Bosco ma è un errore, la strada giusta, quella dell’andata del primo giro dell’anello è Grilla, Stortigliona e Mandrino. Me ne accorgo in tempo, un giro in tondo mi riporta al semaforo di Castelceriolo e sono sulla strada giusta. Esco dalla Grilla e per salire sulla Stortigliona devo passare due volte sul ponte Bormida di via Marengo in Alessandria. Traffico angosciante, macchine che sfrecciano fregandosene del sottoscritto e dei limiti di velocità. Finalmente è Stortigliona che dopo l’asfaltatura ha cambiato faccia e scorrevolezza ma il traffico pesante delle cave la sta riportando ai vecchi standard di buche e voragini. La tranquilla strada del Mandrino e poi Frugarolo, ancora un ponte, quello di casa sul torrente Orba ed è finito il giro. Fatica, per una bava di vento da N-O, disagio per un dolore alla spalla sinistra che non vuole andarsene, stanchezza, che la notte porterà via. Penso al prossimo giro, allargo e allungo o ripeto in senso inverso quelli fatti fino ad ora? Ci penserò. SEMPREINSELLA!