“Stupendo giro nel Nizza DOCG, e foratura finale” Due commissioni in Alessandria che cerco di sbrigare nel minor tempo possibile, e alle 10:30 sono in bicicletta diretto verso le strade dell’astigiano, ho in mente Costigliole d’Asti, ogni tanto, -non so il perché- sento la necessità di tornare sul luogo dove ho avuto l’incidente. Parto con abbigliamento leggero -calzoni corti e manicotti-, ma ho con me un giubbotto antivento che tolgo quasi subito, la giornata è veramente bella, niente vento, sole pieno temperatura 9°C ma si sta alzando rapidamente. Seguo la valle del Belbo da Villa del Foro, -passando per i muri di Bergamasco- fino ad Incisa Scapaccino e sono in provincia di Asti, nella terra di produzione del Nizza DOCG. Sono 18, i comuni appartenenti all’area di produzione di questo Barbera Superiore: 1. Agliano Terme 2. Belveglio 3. Bruno 4. Calamandrana 5. Castel Boglione 6. Castelnuovo Belbo 7. Castelnuovo Calcea 8. Castel Rocchero 9. Cortiglione 10. Incisa Scapaccino 11. Moasca 12. Mombaruzzo 13. Mombercelli 14. Nizza Monferrato 15. Rocchetta Palafea 16. San Marzano Oliveto 17. Vaglio Serra 18. Vinchio Ho già in mente un giro per toccarli tutti, -140 km e 1900 di dislivello- come avevo fatto qualche anno fa per i sette paesi del Ruché, nel basso Monferrato. Dopo Vinchio e Castelnuovo Calcea, esco dalla zona del Nizza e sono a Costigliole d’Asti, mi soffermo in viale Corrado Bianco e come sempre -dato che ancora non ricordo nulla- mi domando come possa essere successo l’incidente. Riparto salendo ad Annunziata, poi Castagnole delle Lanze, Boglietto, Calosso, Piana del Salto, Moasca, San Marzano Oliveto, e i su e giù per le colline astigiane sono terminati. Vado verso casa per la solita strada e con il solito vento a sfavore. Me lo tolgo dalla faccia svoltando per Borgoratto Alessandrino e poi lo metto alla schiena puntando per Gamalero. Il tramonto arriva presto, ma ho il tempo per passare da un’amica che mi ha promesso un gattino, un maschietto tigrato che ha trovato assieme alle sue 4 sorelle. Era il più piccino, malaticcio, con raffreddore e congiuntivite e visto che un gatto malandato noi già lo abbiamo, perché non prenderne un altro. Lo ha svezzato col biberon e mentre le sorelle che già mangiano da sole e sono tutte piazzate in famiglie sicure, lui il pigro, lo si deve ancora imboccare. E vado per vederlo, percorro questo tratto della SP187 che è un vero disastro, e il mio Vittoria pro, copertoncino da 700x23 con 6800 km all’attivo, ha tutte le ragioni per protestare e si sgonfia. I soliti venti minuti per sostituire la camera, riparto e il tramonto arriva prima del previsto, se allungo la strada rischio di arrivare a casa col buio. Inizia a fare freddo lascio perdere il gatto e filo via verso casa per la scorciatoia di Castelspina. Il micio, Stuart il suo nome provvisorio, dovrebbe arrivare a casa nostra nel pomeriggio di domani e siamo tutti curiosi di sapere come si comporterà Foxy, la nostra gatta. Se prevarrà il possesso territoriale o il suo istinto materno. Io dico, il secondo. SEMPREINSELLA! P.S. nonostante la pratica, questa volta ho dovuto smanettare, non poco, per sistemare la data del giro che Garmin ha fatto partire nel pomeriggio del 3 novembre, data e ora di arrivo del precedente giro.