“Le mie scuse a Paolo Conte” Con queste strade un po’ così Con questi asfalti un po’ così Che abbiamo noi ciclisti d’Alessandria Ed ogni volta ci chiediamo Se la strada dove andiamo Non c'inghiotte e non torniamo più Eppure attenti siamo noi in mezzo al traffico che c'è In questa jungla forse un po’ selvatica Ma che paura che ci fa il traffico scuro Che si muove attorno a noi Non sta fermo mai La Bici per noi che stiamo in fondo alla campagna e abbiamo il sole in piazza rare volte il resto e' nebbia che ci bagna La Bici dicevo e un'idea come un'altra Ma quella faccia un po’ così' Quell'espressione un po’ così Che abbiamo noi girando in Alessandria Come ogni volta pedaliamo Circospetti ci muoviamo Un po' randagi ci sentiamo noi La Bici con i giorni tutti uguali In un'immobile campagna Con la nebbia che ci bagna E i giri lunghi sono un sogno E il sole che non si vede più Ma quella faccia un po’ così Quell'espressione un po’ così Che abbiamo noi ciclisti d’Alessandria Ed ogni volta ci chiediamo Se la strada dove andiamo Non c'inghiotte e non torniamo più Dopo la stellata notturna, alle prime luci del mattino ecco la solita nebbia che scende e nasconde tutte le cose ed ostacola la mia partenza in bici, resta a terra per quasi tutta la mattina e solo verso le 12, riesco a muovermi per questo giro nel Basso Monferrato. Traffico, soprattutto pesante sulla strada per Oviglio, dove si alternano tratti di asfalto perfetti ad altri perfettamente distrutti, vento leggero da Nord Ovest, aiuterà il mio ritorno a casa. Una ventina di chilometri ed iniziano le colline, Viarigi, Altavilla Monferrato, ho appena superato lo strappo di Vignale ed alla grande rotatoria scendo sulla strada per Frassinello, larga con un buon asfalto, lascio i freni e scendo quasi senza pedalare a più di 50 km orari. Sono a metà discesa, due potenti colpi di clacson alla schiena, vento forte, un bilico mi sorpassa. Per ragioni di ingombro non può cambiare corsia, impegnata da un’auto che sale e mi passa a 50 centimetri dal manubrio, sbando leggermente, urlo il mio disappunto, gesticolo. L’autista dell’autoarticolato che probabilmente mi teneva d’occhio nello specchietto retrovisore, rallenta, quasi si ferma, e quando gli sono vicino con le ruote di destra invade la banchina ed accelera, alzando in aria polvere, fogliame e detriti che non posso evitare. Ora, mi hai sorpassato in un punto dove non avevi spazio, mi sei passato a meno del metro e mezzo raccomandato per legge, e adesso mi fai anche i fumenti di polvere. Ma va a cagare. Proseguo un po’ alterato e i PR -Record Privati sul tratto di strada- vengono giù senza fatica. Frassinello Monferrato, Rosignano Monferrato, San Martino, Roncaglia, Conzano. Ad Occimiano il Garmin segnala che è quasi a secco con la batteria al 20%, probabilmente quando sono partito non era completamente carica, e non ho con me la batteria di soccorso. Nei sette anni che lo utilizzo è successo una sola volta di finire la batteria prima de completare il giro, non voglio che succeda ancora e cerco la strada più corta per tornare a casa. Mirabello Monferrato, San Salvatore Monferrato, Gerlotti e poi il traffico di Alessandria. In via Bensi, collaudo la nuova pista ciclabile Sulla SP185, ancora traffico pesante. Oggi, per strada ho incontrato molti, troppi autoarticolati, soprattutto col semirimorchio da cava, molti rispettosi della mia condizione inferiore, qualcuno -come quello incontrato a Vignale- che oltre a non avere rispetto, non ha nemmeno l’educazione. SEMPREINSELLA e ancora le mie più profonde scuse a Paolo Conte